🤖 Il primo computer che funziona con cellule cerebrali umane

Ecco cosa offre il menù di oggi:

• 🧠 Il primo computer che funziona con cellule cerebrali umane

• 🔧 Super Mario è il nuovo strumento per valutare l’AI

• 🫢 Google ti darà una mano contro le truffe online

Ma prima…

🧠 Il primo computer che funziona con cellule cerebrali umane

🤔 Cosa è successo?

L'azienda australiana Cortical Labs ha presentato il CL1, il primo biocomputer commerciale al mondo che utilizza veri neuroni umani coltivati in laboratorio.

Il dispositivo è stato ufficialmente lanciato a Barcellona il 2 marzo 2025 e sarà disponibile sul mercato nella seconda metà dell'anno.

💥 Un po' di contesto?

• Il biocomputer utilizza neuroni umani vivi posizionati su un chip di silicio (una base di metallo e vetro) dove creano collegamenti tra loro, proprio come farebbero in un cervello

• Il "cervello" è contenuto in un'unità che mantiene le cellule vive con sistemi di filtrazione, pompe per la circolazione dei nutrienti e controllo della temperatura

• Questa tecnologia è l'evoluzione di un esperimento del 2022, quando Cortical Labs addestrò 800.000 neuroni umani e di topo a giocare al videogioco Pong

🔬 Come funziona?

Il dispositivo contiene 59 elettrodi (piccoli conduttori elettrici) posizionati su una superficie di vetro e metallo, dove vengono depositate le cellule cerebrali. Questi elettrodi svolgono due funzioni:

• 1️⃣ mandano piccole scariche elettriche ai neuroni (input) per "porre domande"

• 2️⃣ registrano quando i neuroni si attivano (output) per "ricevere risposte".

Questo scambio di segnali elettrici diventa potenza di calcolo quando vengono creati schemi ripetibili: per esempio, se ogni volta che stimoliamo il punto A, si attiva il punto B, abbiamo creato una logica di base che è il fondamento di qualsiasi computer.

⏩️ Perché è importante?

Questo sistema impara molto più velocemente e in modo più flessibile rispetto ai computer tradizionali usati per creare sistemi come ChatGPT e potrebbe aiutare la ricerca medica, in particolare per malattie del cervello come Alzheimer ed epilessia, dove i test tradizionali spesso non sono efficaci.

Detto ciò, questa tecnologia apre domande importanti.

Un computer fatto di cellule cerebrali vere può sviluppare una sorta di pensiero proprio? È un oggetto o un essere vivente? Forse stiamo entrando in un'epoca nuova, dove i computer non saranno più solo circuiti elettronici, ma un misto di biologia e tecnologia.

🔧 Super Mario è il nuovo strumento per valutare l’AI

I ricercatori dell'Università della California San Diego hanno utilizzato Super Mario Bros. come benchmark per testare vari modelli di intelligenza artificiale.

Hanno fatto giocare ogni AI al gioco in questo modo:

• l’AI riceveva screenshot del gioco e istruzioni base come "c’è un ostacolo” o “il nemico è vicino”

• quindi doveva analizzare la situazione e decidere cosa fare

• di conseguenza doveva generare i comandi per Mario in forma di codice Python

Claude 3.7 di Anthropic ha ottenuto i risultati migliori, seguito da Claude 3.5. I modelli di Google e OpenAI hanno avuto più difficoltà.

Sorprendentemente, i modelli di "ragionamento" hanno performato peggio di quelli standard, principalmente perché impiegano troppo tempo per decidere (un problema in un gioco dove la tempistica è cruciale).

🫢 Google ti darà una mano contro le truffe online

Google ha lanciato una nuova funzionalità chiamata "Scam Detection" per proteggere gli utenti dalle truffe telefoniche e via messaggio.

Il sistema, basato sull'AI Gemini Nano, analizza in tempo reale le tue chat e se rileva un comportamento sospetto ti avvisa con una notifica e ti dà la possibilità di bloccare il mittente. La sua particolarità è la capacità di rilevare "truffe conversazionali" che iniziano in modo innocuo per poi evolversi in situazioni dannose.

Secondo recenti statistiche, nel 2024 i truffatori hanno sottratto oltre $1 trilione alle persone tramite gli smartphone in tutto il mondo, utilizzando anche strumenti potenziati dall'IA.

Tutta l'elaborazione avviene sul dispositivo, senza inviare dati a Google, garantendo così la privacy.

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